Oggi, 2 ottobre, è la giornata dei nonni. Quale miglior occasione per segnalare questo studio condotto alcuni anni fa presso la facoltà di psicologia di Basel, in Svizzera. Realizzata da Sonja Hilbrand con la supervisione dei docenti David A. Coall e Ralph Hertwig, la ricerca ha come titolo “Why Care? The impact of ancestral grandparental investments on caregiving and health today” e ha valutato gli effetti positivi dell’accudire un nipotino.
La studiosa ha analizzato una serie di interviste compiute ogni due anni, per un periodo compreso tra il 1990 e il 2009, ad un campione di 516 nonni che regolarmente fornivano informazioni sul rapporto con i loro nipoti. Questi dati sono stati poi tradotti in punteggi, compresi da 1 a 7, utili a sintetizzare il loro impegno in famiglia.
È arrivata a dimostrare che chi più si occupava dei nipoti, ottenendo un punteggio alto, aveva un’aspettativa di vita maggiore e un rischio di mortalità inferiore del 37% rispetto a chi non lo faceva o a chi non ne aveva. Nel suo studio Hilbrand ha sottolineato chiaramente che non era possibile stabilire scientificamente un rapporto di causa-effetto tra la salute dei soggetti esaminati e le attenzioni destinate ai loro nipoti; si tratta di un esame statistico ricavato da una lunga analisi dei molti dati raccolti.
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