“Io sono stata violentata a sedici-diciassette anni”. Sono confessioni che nessuno vorrebbe mai sentire, ma Loredana Bertè durante la puntata del 14 maggio di Domenica Live non ha avuto freni. La cantante ha parlato della sua vita, dei suoi successi e delle sue vittorie, ma anche dei suoi momenti bui.
Davanti alle telecamere di Canale 5 non ha infatti risparmiato i suoi drammi: la sorella Mimì, il padre violento, il suo scopritore Gianni Boncompagni e poi quella violenza in giovane età da parte di un uomo più grande. Guidata dalla conduttrice Barbara D’Urso, Loredana Bertè ha deciso di confessarsi in diretta senza trascurare i dettagli più dolorosi.
Loredana Bertè racconta di essere stata violentata
“Io sono stata violentata a sedici-diciassette anni. Noi del gruppo ‘Collettine e Collettoni’ facevamo le serate, ed è successo a Torino. Eravamo in questo locale già da un mese. Tutte le mie amiche il loro primo incontro ormai l’avevano già fatto, io ero l’unica vergine. E c’era uno insistente, un signore molto carino, molto ragazzo e gentile che tutte le sere mi mandava dei fasci di rose immensi in camerino. E allora le mie amiche mi incitavano”.
“Una sera, dopo un mese, cedo e pensavo mi portasse a casa sua, invece andiamo fuori Torino in macchina e mi fa entrare in questo squallido bilocale: appena chiude la porta a chiave mi ha preso un colpo. Volevo andare via, mi ha preso a pugni, calci, mi ha violentata, mi ha strappato tutti i vestiti, ma io sono riuscita ad uscire e buttarmi per strada. Mi ha raccolta un tassista, ero tutta piena di sangue, mi portò al pronto soccorso. Le mie amiche le ho mandate a quel paese e per tre-quattro anni non ho voluto vedere manco un uomo“.
Il rimpianto di Loredana Bertè per la sorella Mimì
“Io mi sento in colpa, penso che se avessi fatto qualche viaggio in meno e fossi rimasta di più accanto a lei, avessi parlato di più con lei, forse sarebbe ancora viva. Non lo so. Io mi sono colpevolizzata perché non ho fatto questo” ha detto.
