Cantanti Italiani

Roby Facchinetti: la commovente lettera a Stefano D’Orazio

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Pubblicato il 11/11/2020
Di Team Digital
Roby Facchinetti la commovente lettera a Stefano D8217Orazio

Un messaggio pieno di sentimento rivolto all'amico e collega di sempre

Roby Facchinetti sceglie di condividere su Facebook una pubblica lettera dedicata all’amico scomparso, Stefano D’Orazio. Il lungo messaggio, pieno di emozioni e di ricordi, è indirizzato prima ai fan, agli amici a tutti coloro che hanno avuto l’onore ed il piacere di conoscerlo professionalmente per poi rivolgersi al suo collega e caro amico con cui ha condiviso una splendida carriera coi Pooh, portato via prematuramente dal Covid.



Quando il dolore è troppo profondo e ci devasta, è difficile fare altro che dar spazio a lacrime e silenzio. E infatti avrete notato, nelle ultime ore, quanto poco io abbia parlato, di questa tragedia della perdita del nostro amatissimo Stefano“. Spezza così il silenzio, sui social, Roby Facchinetti: “Credo che ora sia giunto il momento di condividere con voi anche qualche parola e qualche riflessione, oltre al dolore; a Stefano glielo dobbiamo, in fondo, glielo devo. Fra l’altro, ieri a Roma (martedì 9 novembre, durante i funerali, ndr), la sua città, la città più bella del mondo, sono stato testimone d’un omaggio impareggiabile nei suoi confronti: e di riflesso un po’ anche nei confronti della storia dei Pooh. La sindaca Raggi ha voluto che Roma si accomiatasse da un suo figlio autentico in modo splendido, commovente, anche confortante. Per me, per i miei amici per sempre, soprattutto per Tiziana, per sua sorella Paola, per la figlia Silvia“.



Il Campidoglio, addirittura, ha dato il primo commiato a Stefano. Poi tutta Roma, colma di persone in lacrime e di applausi per lui. E poi in piazza del Popolo c’eravate moltissimi di voi, del popolo dei Pooh, che lo salutavate anche cantando le nostre, le sue canzoni. E credete, tutto questo ha alleggerito un poco la devastazione per la perdita di Stefano. È stato un regalo, un riconoscimento unico, per il quale voglio ringraziare la sindaca Virginia Raggi e Roma stessa: grazie Roma, come cantava in quella magnifica canzone l’amico Venditti“.



Quindi Roby si rivolge direttamente a Stefano: “Ancora oggi, comunque, faccio fatica a credere che ci hai lasciati, amico mio. Il messaggio della tua adorata Tiziana al telefono, venerdì sera, è stato solo il primo chilometro d’una maratona di dolore e smarrimento, il primo passo d’un lungo viaggio nell’incredulità, nel non accettare di non poterti più chiamare, vedere, abbracciare. Porto ancora spesso, istintivamente, la mano al cellulare per farti uno squillo, sai? Per continuare a parlare e a lavorare insieme, come abbiamo fatto in questi anni dal ‘Parsifal’ a ‘Rinascerò rinascerai’ agli altri inediti. E invece…“.



Però, Stefano, ci lasci poesie straordinarie. Ci lasci una lezione di impareggiabile generosità umana. Ci lasci la tua ironia: pure poco prima del tuo ricovero in ospedale, quando mi hai svelato che il tampone era purtroppo risultato positivo, non dimenticherò mai come hai cercato di cancellare dalla mia mente il gelo che improvvisamente la attanagliava dicendomi allegramente ‘Sì ma Roby, guarda che tutto il resto va benissimo, eh!?’“.


Foto: Facebook


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