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Geolier ospite all’Università di Napoli: “Non posso insegnare niente, avrei voluto studiare di più”

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Pubblicato il 27/03/2024
Di Team Digital
Geolier ospite allUniversit di Napoli Non posso insegnare niente avrei voluto studiare di pi


Nei giorni scorsi, Geolier si è recato nella sede di Scampia dell’Università Federico II di Napoli, per tenere una lezione e incontrare gli studenti. La sua ospitata è stata al centro di molte critiche, con diversi, anche fra le istituzioni, che ritenevano inadeguata la sua presenza in un luogo del genere.


Geolier precisa subito: “Non posso insegnare niente a nessuno”


Come a voler mettere a tacere preventivamente ogni critica, Geolier, umilmente, ha così cominciato il suo discorso agli studenti: “Qua dentro io non posso insegnare niente a nessuno, posso solo imparare. Anche io, come voi, ho mille paure e mille ansie”. Come ammesso da lui stesso, una dei suoi timori più grandi è quello di non essere capito. “Avrei voluto studiare di più per comunicare meglio con le persone. Nelle prime interviste avevo paura a parlare, sono un ragazzo rionale, era strano parlarea qualcuno in italiano”, ha confidato Geolier. Il rapper si è poi aperto con gli studenti, rispondendo alle loro numerose domande, che hanno guidato il filo del discorso.


Il rapporto con Napoli


Nel rispondere alle domande degli studenti, l’argomento è presto finito sul rapporto che ha con la sua città, Napoli, di cui sembra follemente innamorato. “I pregiudizi su Napoli sono tutti sbagliati. A Milano mi chiedono se qui esista il casco. I rapper quando vengono qui a Napoli non indossano l’orologio e io mi chiedo il motivo, visto che vengono da Milano, la città con più reati”, ha detto Geolier, che poi ha continuato: “Napoli mi ha creato. Non posso portare tutto in un’altra città, io sto combattendo per portare l’industria musicale e Napoli e poi me ne vado io? Non succederà mai!”.


Geolier sull’Intelligenza Artificiale: “Non avrà mai il dolore e i sentimenti di un artista


Una delle domande ha portato Geolier a parlare dell’intelligenza artificiale e delle insidie che questa potrebbe portare nel suo lavoro. L’artista, seppure preoccupato, sembra fiducioso per il futuro. Queste le sue parole sull’argomento: “Mi fa paura, assai, ma l’intelligenza artificiale non avrà mai il dolore di un artista. È matematica, non avrà mai un sentimento”.


Foto: Instagram.


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