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Il remake de ‘Lo Squalo’? Ma anche no. Firmato, Steven Spielberg

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Pubblicato il 18/12/2015
Di Team Digital
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Fa notizia che per la prima volta non si farà un remake...

“Non farò mai un remake de Lo Squalo”!

Steven Spielberg ha chiarito una volta per tutte e smentito definitivamente i rumor che davano per certo un remake de “Lo squalo”.

Non sarà possibile rivivere il brivido della pellicola degli anni ’70.

Per tutti i fan della pellicola questo è un duro colpo, ma nel marasma dei sequel, remake, prequel e spin-off forse è un bene.

Non è sempre facile mantenere la stessa atmosfera vincente. Non è scontato che il successo sia dietro l’angolo.

A volte è meglio mantenere un successo cinematografico per quello che è, fermo nel tempo ma sempre attuale!


Lo Squalo il sequel


A settembre si è saputo che l’adattamento Il gigante gentile (The BFG) sarebbe stato l’ultimo film del regista sotto contratto con la Disney e avrebbe passato la sua compagnia DreamWorks alla Universal. Sembrava che la Universal volesse indietro Steven Spielberg per realizzare alcuni potenziali remake come Lo squalo e Ritorno al Futuro.

Dopo tutti questi cambiamenti il regista è stato intervistato e ha smentito con forza le voci che volevano un remake de Lo squalo“Non rifarei mai uno dei miei film, a partire da Lo squalo, ma ci sono titoli Amblin nella libreria che sono film popolari e che potrebbero ispirare nuove storie, ma non c’è un solo titolo che mi riguarda…ma sì, mi piacerebbe. Ne discuterò con Jeff (Skoll), Ronnie (Meyer) e Donna (Langley). Ma sia chiaro non rifarei mai Lo squalo”.


La nuova società del regista è la Amblin Partners. Questa nuova società, però, non vuol dire che abbandonerà la sua partecipazione in DreamWorks, società co-fondata con Jeffrey Katzenberg e David Geffen. La Amblin farà uscire come primo film The Girl on the Train a ottobre 2016.


Sarà difficile rivedere gli attori del film solcare il mare con le loro barche alla ricerca del nemico certo: “Quella non è stata opera di un’elica, non è stato un fuoribordo né sono stati gli scogli e nemmeno Jack lo squartatore. È stato uno squalo”.


Lo Squalo


Il 20 giugno del 1975 nei cinema americani usciva il film che più di altri avrebbe influito sul rapporto tra noi e la natura: lo Squalo di Steven Spielberg. Il film si è rivelato un grande affare per Spielberg & Company, perché costato 9 milioni di dollari, ne ha incassati 471 (pari a 1,9 miliardi di dollari odierni). Un successo clamoroso. La pellicola ha cambiato il cinema, è stato il primo campione d’incassi estivo, prima dello Squalo era impensabile che un film nuovo uscisse in concomitanza con la stagione delle vacanze.


Tratto dall’omonimo romanzo di Peter Benchley, ispirato a una storia vera, ebbe un effetto così devastante sul pubblico che Benchley decise di dedicare il resto della sua vita a proteggere gli squali. Punto forte del film fu la colonna sonora di John Williams. Un motivo formato da due note, mi e fa, che segnalava il pericolo imminente. Gli effetti speciali, in quegli anni, non erano come al giorno d’oggi, ed è per questo che per la prima ora e venti lo squalo non si vede mai interoamente.


Lo squalo fu selezionato nel 2001 dalla Biblioteca del Congresso nel National Film Registry degli Stati Uniti perché considerato “culturalmente, storicamente o esteticamente significativo”.


Spielberg usò anche uno squalo vero, ma era più piccolo del “mostro” che semina terrore durante il secondo tempo del film. Girato nell’isola di Martha’s Vineyard in Massachusetts,  vanta anche alcune scene ambientate in Australia, dove in dieci anni, tra il 2004 e il 2013 sono stati registrati 110 attacchi di squali all’uomo (di cui 15 fatali).

Parlando di squali pare ci siano più possibilità di essere presi ad Harvard, vivere più di 100 anni, nascere con un dito in più ed essere colpiti dai frammenti di una meteora e fare scala reale al Poker che essere uccisi da uno squalo.

L’Università della Florida, che monitora gli attacchi di squali all’uomo, evidenzia che dei “presunti” 130 episodi di interazione tra uomo e squalo nel 2014, 72 sono attacchi “non provocati”. 33 attacchi sono stati “provocati”, e gli altri sono attacchi a barche e vari incidenti marini. E solo 10 sono stati mortali. Anzi, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura ha condotto studi sugli squali e ha scoperto che il 30% delle specie sono sotto minaccia o a rischio estinzione.


“Ci serve una barca più grossa” sarà per sempre una frase indimenticabile!


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