Le nuove condizioni sulla privacy diffuse da WhatsApp lo scorso 6 gennaio hanno creato il panico tra gli utenti. Ieri i portavoce dell’app hanno diffuso sui social una serie di FAQ dove spiegavano che i dati degli utenti non erano a rischio.
A beneficiare della situazione è stato sicuramente Telegram, il principale competitor di WhatsApp, ma anche un’app sicuramente meno conosciuta: Signal. Si tratta di un servizio di messaggistica instantanea che, come sua principale caratteristica, ha sempre promosso la completa tutela dei dati degli utenti. Come racconta il Post, l’app è stata sviluppata dal 2013 da un gruppo di attivisti per la privacy e sostenuta dall’associazione no profit Signal Foundation guidata da Matthew Rosenfeld, che lavorò anche come capo della sicurezza di Twitter.
That's @signalapp, for those who don't speak Elon. https://t.co/NA1PV9FN1o
— Edward Snowden (@Snowden) January 7, 2021
Negli ultimi giorni Signal ha avuto dei supporter importanti come l’ex consulente della NSA Edward Snowden o l’imprenditore Elon Musk. Solo nella giornata di domenica l’app è stata scaricata da 810.000 utenti di tutto il mondo.
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