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Genitori e lavoro: un figlio vale come un master

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Pubblicato il 13/12/2019
Di Team Digital
Mamme pap e lavoro un figlio vale come un master

Dopo una carriera in azienda, Riccarda Zezza ha fondato la piattaforma Maam - Maternity as a master. Ora è una mamma imprenditrice

Il riconoscimento che tutti i genitori stavano aspettando: avere un figlio vale come aver conseguito un master. “Quando arriva un bebè in famiglia” – spiega Riccarda Zezza, fondatrice della piattaforma Maam, acronimo per Maternity As A Master’s – “le donne subiscono una considerevole metamorfosi a livello cognitivo e relazionale. Assumono sin da subito competenze tipiche del leader, come responsabilità, capacità di analisi, problem solving, empatia e gestione del tempo. La stessa cosa succede anche ai papà, se messi alla prova“.

La correlazione tra nuove capacità genitoriali apprese e valorizzazione di queste sul piano lavorativo è un presupposto da cui parte Maam il programma che punta a valorizzare i neo genitori nel mondo del lavoro.

Perché prendersi cura di un neonato e riuscire successivamente a coltivare relazioni sociali e riprendere in mano la vita lavorativa a pieno ritmo è davvero una impresa da non poco. Tanto che, dando uno sguardo generale ai dati Istat, molte donne hanno dovuto scegliere tra famiglia e carriera, con la penalizzazione di quest’ultima. Il tasso di occupazione delle madri tra 25 e 54 anni che hanno figli piccoli è del 57% a fronte dell’89,3% dei padri.


La maternità è un master


Un genitore diventa un manager in piena regola, a cui viene chiesto di gestire a tempo pieno – senza soste né prevedibili, né programmabili, nemmeno se si tratta di influenza – un carico di lavoro notevole e di alta responsabilità che, molto probabilmente, lo tratterrà sveglio anche la notte durante i primi anni. Un ritmo continuo e incessante in cui mamma e papà dovranno dare il meglio di sé per far funzionare in primis “l’azienda di famiglia” e poi tutto il resto. Il notevole aumento di incarico e il perfezionamento della competenze di un neo genitore, quindi, non deve essere considerato come un ostacolo alla carriera, ma una vera e propria risorsa a cui attingere anche nel lavoro. Crescere un figlio, infatti, misurarsi con le sfide che impone una simile esperienza, può offrire lo stesso apporto di conoscenza, abilità ed esperienza che è in grado di offrire il conseguimento di un master universitario.

Il programma di formazione digitale si basa sul Life Based Learning, ideato per le aziende è dedicato ai neo genitori con figli tra 0 e 3 anni. Maam accompagna le donne e gli uomini nei mesi precedenti la nascita, durante il congedo e al rientro al lavoro e li aiuta a far emergere quelle stesse competenze sviluppate con l’arrivo di un figlio.


I risultati del programma per neo genitori e aziende


L’85 per cento dei partecipanti ci dice che torna a lavorare sentendosi più efficiente. Abbiamo lanciato un tool aggiuntivo per i manager e per gli uomini che non avevano preso il congedo. Adesso vogliamo consolidare l’Italia che se lo merita, anche se è un paese con incertezze pazzesche“, fa sapere Riccarda Zezza. “La parola chiave è transilienza – ognuno di noi è 1000 persone insieme, (genitore, lavoratore, marito, moglie) – valorizzare l’equilibrio tra vita personale e lavorativa è il segreto“. Il programma offre, infatti, “un contributo concreto per costruire ambienti di lavoro più inclusivi e rispettosi delle esigenze personali dei propri lavoratori, in un periodo della vita – quello della maternità – che di solito è percepito come un arresto di crescita alla carriera“.



Foto: Pexels


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